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      » - Ma quando l'Orco è andato via, questa bambina che era più furba, la prende le palle e le ripone prima di entrare nella stanza. Era più furba delle sorelle e la seppe fare. L'apre la stanza e dice: - «Sciocco! o che c'è in questa stanza?» - E vede quest'armadino; la l'apre e sente: - «Oohn! oohn!» - «Chi c'è» - dice - «costaggiù?» - «Siamo due bambine!» - dice. - «Ci han mandato il babbo e la mamma a prendere il cavolo!» - Le fanno tutto. - «E l'Orco ci ha chiamate, ci ha date tre palle, e una la c'è caduta affacciandoci. E lui quando è torno che ha veduto sciupata la palla, ci ha buttato di sotto.» - Ahn poverine!» - dice - «Voi siete le mie sorelle! Ahn poverine!» - Disperata, cerca delle funi, perchè queste bambine s'imbrachino e la le tira su. E così che lei dopo la le mise in una stanza segregata, che l'Orco non se n'avvedesse. La gli prepara da mangiare, la le custodisce e poi lei la vien via. Prende le sue palle e si mette adaspettare l'Orco. E così l'Orco che torna: - «Dove sono le palle?» - «Eccole!» - dice. - Oh brava!» - dice - «Ora ti voglio bene. E starai sempre bene.» - Dunque tutti i giorni lui andava fuori e lasciava lei sempre. E lei, l'andava a custodir le sue sorelle. Venghiamo un giorno. Gli dice l'Orco: - Tu non sai? Io non mojo mai.» - Lascio dire che dolore ha la ragazza. Come aveva da fare ad andare da su' padre e con quelle sorelle? Ma non gnene diede a divedere all'Orco. - «O come mai?» - dice. - «Perchè la mia anima è in un guscio d'ovo[3].» - Lei ha dolore, ma non lo mostra: ed invece lei la gli dice: - «Oh bella cosa che voi non moriate mai!


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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