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      Antonio!» - Antonio non c'era costì. - «Come va?» - Va nella stalla, apre; vede i' cavallo quasi stramortito in terra, non ci vede più la cavallina. - «Ah!» - dice - «Antonio me l'ha fatta! Antonio me l'ha fatta! Antonio me l'ha fatta!» - Va su n'i' suo quartiere; non ci trova nè specchio, nè pettine, nè bussola, nè nerbo; non ci trova neppure la sua bacchettina che lui aveva, fatata: - «Ah birbante! mi ha messo in mezzo!» - Quel cavallo, i' mangiare che lui gli faceva dare e tutto, ogni cinque minuti gli faceva cento miglia. Lui frusta i' cavallo per via che si rizzasse. Poera bestia! si rizza! ma ricascava giù. Ti prende due fiaschi di vino, d'i' meglio che lui avesse, e gli comincia a fa' de' bagnoli. Bagna oggi, bagna domani, bagna doman l'altro... - «Poerino! Guardiamo se si può trottare.» - Franca la porta, va per vedere se si può trottare, i' cavallo gli ricasca giù. E bagna di bel novo, e bagna di bel novo, consumò non so quanti barili di vino. Si riprovò a montar su. - «Trotta! trotta!» - i' mago gli diceva a i' cavallo - «Trotta, trotta.» - Poera bestia, gli trottava, ma non come gli avrebbe dovuto: gli era tutto percosso. Comincia un pochino a assodarsi. La cavallina: - «Antonio!» - «Cosa vuoi, cavallina?» - che lui gli era sopra. - «C'è il mago sai, dietro.» - «Cosa devo fare, cavallina?» - Butta in terra i' pettine.» - Butta in terra i' pettine; gli viene un bosco folto, che quasi quasi non ci passava nemmeno l'aria. Fece sì tanto i' mago con le
      sue sclanfie che aveva nelle mani, cominciò a buttare a terra tutto i' bosco.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708