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      Antonio, sai? voglio dormire n'i' letto tuo, in dove stai te, e si farà la coppia fra noi due.» - Dice: - «Una coppia di calci!» - Vanno a letto. Dice la cavallina: - «Alzati Antonio!» - Antonio s'alza: - «E che devo fare?» - «Prendi i' nerbo d'i' mago in mano. Cingitelo bene alle mani; e vieni di drieto a me. Ma senti Antonio, se te non fai questa operazione come devi, siamo traditi tutti e due.» - «Traditi tutti e due? E come debbo fare?» - Devi prendere il nerbo. Quanta forza che tu ti trovi addosso, cerca a darmi tre colpi fortissimi n'i' bel mezzo a i' codrione.» - «Ma ti farò male, sai, cavallina?» - «No, no; tu non mi fai più niente. Anzi più sode che me le dai e più meglio[5] è per me.» - Antonio si mette a far quest'operazione; ma con le lagrime agli occhi perchè temeva di non le far male. E quella si raccomandava perchè gnene desse con quanta forza aveva nelle mani. Fatto si è, Antonio le dà tre colpi ne i' bel mezzo a i' codrione, viene a
      squarciarsi un pezzo in qua, un pezzo in là e si viene a scoprire una bellissima femmina, che pareva che fosse di latte e sangue. Mangiato, avevano mangiato; se ne andiedono a riposare. La mattina a bon'ora si alza Antonio e dice: - «Ebbene, ora, bella femmina, con che ti devo vestire?» - «Non hai la bacchettina costì?» - Picchia la bacchettina; sente dire: - «Comandi!» - «Comando che sia rivestita da quello che lei si merita.» - A tutto in un tratto la vede tutta codesta bella femmina rivestita da Regina, con la corona in testa e tutto.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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