Pagina (72/708)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      » - E veramente lo raggirò in modo, a forza di moine e belle parole, e tante gliene contò, che il Re si dovette dare per vinto, impegnato pure dalla parola reale, che avrebbe conceduto tutto quello che Giovanna bramasse. Dunque Giovanna si diede ad apparecchiare ogni cosa pel viaggio; e prima trovò le dieci ragazze e fece fare dodici abbigliamenti compagni; e quando ogni cosa fu pronta, la Principessa, Giovanna e le altre dieci ragazze salite in due vetture, dopo salutato il Re, se ne partirono e per parecchi giorni vagarono per molte castella e paesi, fermandovisi a pena per visitarle e riposarsi. Ma quando giunsero ad una grandissima e popolosa città, stabilirono rimanerci più a lungo, e però si allogarono in un albergo. Quivi ognuna attendeva alle proprie robbe, a tenere assestata la camera, meno la Principessa, che era servita da Giovanna. L'allegra brigata donnesca era tutta in sul darsi bel tempo, ora esaminando la città e i suoi palazzi e giardini, ora andando a diporto pe' contorni; e ciascuno stupiva di vedere tante belle ragazze sole e insieme unite, ed eran curiosi di sapere chi fossero: ma loro badavano a sè e non volevano òmini e impacciosi d'attorno. Un dì Giovanna, nell'assettare la camera della Principessa, essendo montata per aria a cavar la polvere da un quadro, lo alzò e con sua meraviglia ci scoperse al di sotto una finestra. E messivi gli occhi per dentro, vide una cucina e un coco affaccendato a preparare un pranzo tale, che non poteva essere altro se non destinato a qualche principe: la cucina dell'albergo non era di certo, e pranzi a quel modo mai non li avevano assaggiati lì. Almanaccando di chi diavolo fosse quel pranzo e a chi spettasse la cucina, si fece ad esaminare le vicinanze dell'albergo, e s'accorse ben presto, che la cucina era addetta al palazzo del Re di quella città. Subito gli saltò il grillo di fare una beffa al coco; e lasciatolo allontanare, snella scese in cucina, saggiò tutte le pietanze, prese larghe porzioni delle meglio[8], e nelle rimanenti buttato sale a manate senza discrezione, in fretta rimontò dalla finestra in camera e la richiuse col quadro.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





Giovanna Giovanna Principessa Giovanna Principessa Giovanna Giovanna Principessa