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      Manca l'unità di criterio.
     
      [6] Robba, con due b anche presso il Giusti, in rima con gobba. Così pronunziano difatti malamente i toscani.
     
      [7] A divertirsi, invece di a divertirci; così pure dicono come formola di addio arrivedersi invece di arrivederci, neutralmente. Andare per un viaggio a divertirsi è ciò che più comunemente suol chiamarsi fare un viaggio di piacere.
     
      [8] Meglio, come apocope di migliore, è invariabile. Così peggio, maggio, scorciamento di peggiore, maggiore. In Firenze, Via Maggio, che tuttora esiste, dove erano i giardini della Bianca Cappello, come può vedersi nelle novelle del Malespini.
     
      [9] I rimanenti Italiani rimproverano a' Fiorentini di salar poco le vivande. Mi rammento ed ho conservato un articolo del Corriere Italiano, giornale che pubblicavasi a Firenze quando c'era la capitale. Diceva così: - «E poi confesso ch'io ho in uggia il fornajo prettamente fiorentino, per quel suo pane scipito.... È un gusto come un altro, ma a me piace salato un buon poco. Un bello spirito, la prima volta che gli venne fatto di mangiare del pane di questo paese, dolce dolce, da dare la nausea, disse come ispirato: To' to'! adesso comprendo! - Che comprendi? chiese un amico. - Mi spiego, cioè, rispose, l'esclamazione Dantesca: «Come sa di sale lo pane altrui!» Si comprende netto, soggiunse l'arguto commentatore, che forse in esiglio s'era inquietato anche di più, perchè costretto a mangiare il pane ben condito di sale.» -
     
      [10] Gran sfarzo e più giù non stette. Da Dante al Berchet, dal Boccaccio al Manzoni,


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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