Va avanti. Ci sono sette porte da aprire da questo gigante. Se tu siei bravo e lesto con questa falce di tagliargli la testa, tu siei un signore.» - E sparisce il vecchio. Questo povero giovane comincia ad aprire una porta, ne apre un'altra, infino a sei[4]. Quando gli è all'ultima sente uno scatenìo, un rumore d'armi: era il gigante, che sentendo avvicinare il nemico, arrotava le armi. E lui un timor pànico, non sapeva neppure cosa si fare. Si fa coraggio, apre l'uscio, e con la falce lo piglia così alla gola e il gigante casca a terra. Appena cascato a terra, un urlìo: - «Eccolo il nostro salvatore! eccolo il nostro liberatore!» - Va dietro alle voci e trova la porta in dove era incatenata la Regina. Apre e vede questa disgraziata poerina lì più morta che viva, piena di catene. Gli apre le catene, gli leva tutte quelle che vede. Dice: - «Voi sarete il mio sposo, voi mi avete salvata la vita.» - Prendono tutte le ricchezze che c'eran lì: e mettono tanta roba nel corbello; sonano e i fratelli tiran su, e veggono questa gran ricchezza di quattrini, d'oro, di tutto. Ricalano il corbello: per quattro volte il corbello fu pieno di queste gran ricchezze. Finalmente il fratello minore mette la sposa nel corbello, perchè la tirin su. I fratelli che veggon tutta questa gran ricchezza e questa bella donna, che fanno? Buttan giù la lapide, vanno a riportare il corbello e la fune e si rimettono in viaggio con la Regina e i tesori. Il fratello minore sta lì ad aspettare il corbello per venir su: l'aspetta ancora.
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Regina Regina
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