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      - «Cosa fai, vecchia?» - «Ohimè, ho perduto il mio figliolo; l'hanno tagliato in pezzi. Io lo voglio mettere in quel caldajo per rendergli la vita.» - Pun! Prese la vecchia e la mise nel caldajo, che vi morì. Cammina cammina, giunse ad un palazzo grande, dove il portone era chiuso. Bussa alla porta; ed apparisce alla finestra una bellissima giovane: - «Fammi entrar nel palazzo.» - «Ohimè, come capiti a questo palazzo, dove non vengono mai cristiani?» - «Io sono cristiano» - e fece il segno della santa croce - «fammi entrare!» - «Ci sono due serpenti che ti mangeranno.» - «Non ho paura.» - «Ci sta mio marito in letto: è un mago; ti mangerà.» - «Io non ho timore.» - Lo fece entrare allora, e gli si messono incontro i duoi serpenti. Pan! tagliava loro la testa. Andò su e trovò il mago nel letto. - «Oh! benvenuto, ti mangerò per pranzo,» - «Io ti mangerò, io.» - Pan! gli taglia la testa; e taglia un pezzo del suo corpo, un pezzo di serpente e se ne fece un arrosto. Allora venne la bella giovane: - «Felice me, che mi hai liberata di quel mago che mi ha rubato: portami via; andiamocene insieme.» - Disse che non poteva portarla via, perchè aveva ancora da fare. - «Ma come ti ricorderai di me?» - disse la giovane. - «Ecco un anello, ch'io ti do.» - Prese l'anello e andò via. Venne ad un palazzo più bello e più grande ancora. Bussa alla porta: e s'affaccia alla finestra una giovane molto più bella di quell'altra. - «Ohimè come sei venuto a questo palazzo, dove non vengono mai cristiani?


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708