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      Tutto il contenuto è sacro; e l'uccidere una fiera o 'l recidere un arbore è delitto capitale. Per un lunghissimo giro restringendosi la bocca va a terminare in un palagio che si denomina dal Segreto. Crede il volgo, che abbia preso il nome da una fonte, che, bevendosi delle sue acque, fa rappresentare in sogno le cose venture; o, come io mi persuado, per queste cave sotterranee palesi solamente alla Maestà del Re e della figliuola, che per ordinario se ne sta qui per essere il più forte e più delizioso luogo dell'isola. Nell'ultima stanza di Sua Altezza si ritrova l'entrata. È in una parte meno osservata: otturando il foro alcune tavole incastrate in maniera che ingannano gli occhi e il tatto. La facilità di levarle può esser solamente capita da coloro, che le veggono levate.» -
      Chi ci darà un buon libro intitolato: Grotte e caverne nella fantasia del popolo Italiano? La natura è stata povera e meschina nel creare sotterranei e nell'adornarli, appetto alla inesausta immaginazione e balzana del popol nostro.
     
      [5] Questo drago rimette in mente l'Ippogrifo: ed il cavallo alato della novella palermitana Dammi lu velu (Pitrè, Op. cit.) dov'è anche un tradimento simile al fraterno della nostra. Un Levantino conduce seco in luoghi impervii, appiè d'una balza inaccessibile, un picciotto disperato. Vergheggia il terreno: n'esce un pegaso, sul quale il ragazzo vola a raccoglier tesori in cima al monte per conto del Levantino. Così tre volte. Alla quarta lo stregone gli dice: - «Quel che piglierai è tuo.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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