Queste sorelle che avevan tant'astio con questa donna, gli avevano una rabbia le sorelle del Re! Viene l'ora che la partorisce e fa un bambino di latte e sangue co' capelli d'oro. Che ti fanno queste sorelle? Prendono questo bambino e ti mettono in vece una scimmia leste leste. E danno ordine a un suo servitore che lo metta in un canestrino e lo butti in Arno. C'eran dei barcajoli: corron dietro a questo canestrino questi barcajoli; lo prendono e vedono questa gran bella creatura. - «Oh birbante, chi gli è stato?» - dicono questi barcajoli; e uno dice: - «Lo porterò a casa e lo metterò a balia questo bambino.» - Che ti fa? lo prende e lo porta a casa e va cercando una balia per custodirlo, che la gli desse latte. Venghiamo ora a Maestà che doveva avere la risposta da queste sorelle, come stava la sposa, come l'aveva partorito. Gli mandano a dire che la sua consorte gli avea fatto una scimmia invece di un bambino di latte e sangue co' capelli d'oro; cosa ne dovevan fare? - «O scimmia o altro, tenete conto di lei» - risponde il Re alle sorelle. Dunque, quando lui gli ha finito la guerra, torna a Firenze. Ma non era l'istesso verso la moglie. Sì, gli voleva bene; ma mai non come prima, perchè sperava nella parola che la gli aveva data. In questo tempo, la ritorna incinta. Per tornare al bambino che è a balia, il balio vede questi capelli: - «Ma guarda» - dice alla moglie, - «non ti pare oro codesto?» - Dice la moglie: - «Sì, ch'è oro.» - Tagliano una ciocca di capelli e vanno a venderla.
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Arno Maestà Firenze
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