Pagina (109/708)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      » - Questo giovane ringraziò questa donna e si rimette in cammino. E cammina quanto può e arriva a questa bellissima piazza che gli avea detto ed entra nel cortile. Appena ch'egli è entrato nel cortile principia a sentire urli. - «Acchiàppalo! acchiàppalo! Lascialo ire! Dàgli, dàgli!» - Chi lo strappa di qui, chi di là, una cosa impossibile, ecco! Lui resiste per un pezzo, ma poi si volta e viene una statua. Veniamo alla sorella. La guarda l'anello e la vede che la pietra divien gialla. Urla: - «Ah! mio fratello, mio fratello è morto!» - Dice l'altro fratello: - «Se è morto il fratello, son vivo io per farti felice.» - -E la bambina l'urla che non vol che vada via a nessun costo. L'urla! Ma lui non gli dà retta, scappa via ed è finita. E la ragazza rimane a piangere dicendo: - «Io son la vittima de' miei fratelli! io per la mia ambizione sono la vittima[9] de' miei fratelli!» - Il fratello cammina cammina; quando gli ha fatto un pezzo di strada trova la stessa vecchina dell'altro; l'istessa vecchina l'incontra. E lei dice: - «Dove vai, bel giovane?» - «Vado così a trovare l'uccello che parla, albero che canta, fontana che brilla.» - «Ah poerino, te hai a camminare assai!» - «Eh!» - dice - «questo si sa. Camminerò quanto ci vole! Tanto io l'ho da trovar questa roba.» - «Ma senti. Troverai una bellissima piazza...» - la vecchina gli dice come a quell'altro maggiore. - «E poi te troverai un bellissimo cortile. Appena che tu entri dentro sentirai urlare. Non ti voltare, altrimenti tu diventerai una statua.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708