E nel mentre che la sposa cominciava a stare benino, nell'ora del pranzo, furono impiccate quelle briccone. Non si pò spiegare la contentezza di questo signore, quando vide che la sposa stava meglio e che gli perdonava. Gli chiese tanto perdono e i bambini sempre li baciava. Costì se ne stiedero tutti uniti fino che comparono. E lei gli fece degli altri figli; rimasero ricchi di tutta la ricchezza delle sorelle che avevano cose assai. E stretta la foglia e larga la via, dite la vostra che ho detto la mia. L'Uccellino che canta finisce così.
NOTE
[1] È in sostanza La 'ngannatrice 'ngannata, terzo racconto della Posillecheata de Masillo Reppone de Gnanopoli (Pompeo Sarnelli di Polignano, poi vescovo di Bisceglie). Tale e quale la Favola V de la Notte IV, presso lo Straparola. - «Ancillotto, Re di Provino, prende per moglie la figliuola d'un fornajo e colei genera tre figliuoli. I quali, essendo perseguitati dalla madre del Re, per virtù d'un'acqua, d'un pomo e d'un uccelletto, vengono in cognizione del padre.» - Affatto identica nella sua prima parte è la Istoria della Regina Stella e Mattabruna. Oriano, re di Belfiore, aveva una moglie.
2. Questa Regina Stella era chiamata,
Più bella donna che mai fosse alcuna.
Da sua Madonna era tanto odïataLa quale aveva nome Mattabruna,
Madre del Re, malvagia ed insensata.
Notate quel che volse la fortuna....
3............ Il Re non s'avvediaDel falso cor che Mattabruna avia.
4. E stando un giorno insieme alla finestra,
Vide una donna che due figli avia
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