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      Piangendo andò a congedarsi dalla sposa, la quale lo pregò di trattenersi qualche altro giorno perchè aveva qualche cosa da dargli. Difatti ella si pose a ricamare una bandiera francese; ma l'arme era d'Inghilterra; e disse: - «Quando sarai vicino al Re, spiega questa bandiera, chè nessuno ti farà danno.» - Il Re partendo raccomandò caldamente la sua sposa alla madre e le disse che la lasciava incinta; e le disse che avesse cura di lei e del figlio che sarebbe nato. Il Re, arrivato in Inghilterra, nulla trovò d'intimazione di guerra. Ma quando fu veduta la bandiera spiegata dal Re di Francia, tutti gli corsero incontro per fargli omaggio. E quando il Re d'Inghilterra seppe che la bandiera era stata ricamata dalla moglie del Re di Francia, lo abbracciò teneramente e gli disse: - «Tu sei mio genero.» - Il Re, pieno di gioia e di consolazione per questa felice scoperta, ebbe una lettera di sua madre nella quale gli diceva che sua moglie aveva partorito tre cani e si trovava in fin di vita. Il Re subito rispose che custodissero i cani e la sposa, che lui quanto prima sarebbe tornato trionfante nel Regno. Tornato il Re di Francia, trovò tutta la corte in lutto; e la madre piangendo gli disse che i suoi tre cani e la moglie erano tutti morti; lei era morta dal dolore di questo tristo parto. Il Re si afflisse tanto di questa cosa che fece giuramento di non vedere più nessuno. Si rinchiuse in una stanza, e meno che il servo che gli portava da mangiare, non era permesso a nessuno di entrare nella camera del Re. Dopo diciotto anni che il Re viveva in questo stato di disperazione, di abbattimento, una mattina sentì del rumore per la strada.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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