E la maggiore diceva: - «Se dovessi pigliar marito, io per me lo vorrei fornaio, perchè allora non mi mancherebbe mai il pane, che ora si pena a guadagnarselo, e di molte volte ci tocca a stare senza.» - La mezzana diceva: - «Io poi il marito lo vorrei calzolaio, per non andar più scalza nè di state, nè di verno.» - E la più piccina: - «Per me il marito ha da essere il figliolo d'un Re: o quello, o niente! E al primo parto gli farei tre allegrezze di figlioli: un bambino con i capelli d'oro, e due bambine, anche loro con i capelli d'oro, e di più con una stella luccichente in sulla testa.» «Eh! dille grosse, almanco,» - bociarono la maggiore e la mezzana, - «chè tanto, chè tanto, è come bramar l'acqua nel deserto.» - Il Re, chè s'era fermato sotto alla finestra, sentito questo contrasto, gli venne la voglia di conoscere quelle tre ragazze, sicchè dunque picchiò di repente all'uscio. - «Chi è?» - Risponde il Re: - «Degli amici! Apritemi, chè ho bisogno d'un bicchiere d'acqua: ho tanta sete.» - Gli aprirono e lui entrò dentro. E, quand'ebbe bevuto l'acqua, si messe a sedere in una scranna; e cominciò a dimandare a quelle ragazze, chi erano e come campavano, e tant'altre cose. Poi gli disse: - «Prima d'entrare i' ho sentito un po' po' i vostri discorsi: fatemi il piacere, i' vorrei ascoltarli daccapo, per saper meglio la vostra idea circa al pigliar marito.» - La maggiore e la mezzana gli replicarono in che modo gli sarebbe piaciuto il marito, per non mancare di pane e di scarpe: ma la più piccina, da prima si peritava a dar fuori il su' pensiero, fino a che poi anche lei disse, che lo voleva figliolo d'un Re. Dice il Re: - «E se vi toccasse il figliolo d'un Re, gli manterreste proprio la promessa di quelle tre allegrezze?
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