» - E pigliata la bacchetta, in un battibaleno, appare il palazzo, ma ricco, con tanti lumi, e la cena in sulla tavola; sicchè non fecien'altro che entrar dientro e mettersi a siedere a mangiare. A farla corta, que' tre stavan lì come in casa sua; e i ragazzi sortivan fori tutte le mattine a cacciare, e la ragazza teneva il quartieri ravviato o leggeva o cuciva, secondo come più gli garbava. Infrattanto il Re lo rodeva sempre la passione: dalla guerra gli era torno vincitore, ma a vedere la su' moglie murata lì a pie' della scala, non si poteva dar pace, e se non fussi stato per la su' parola di Re, l'avrebb'anco fatta le mille volte levare da quella pena. Ma per isvagarsi, lui sortiva quasi ogni giorno la mattina presto, e andava pe' boschi a caccia; e gira e gira, sicchè quando ritrovava il palazzo gli era tanto stracco, che non si reggeva in piedi dallo strapazzo. In somma, una volta gli accadde che lui si smarrì per un bosco, e aveva perso la via a rivienirsene alla città; sicchè a notte fatta, per non essere sbranato dagli animali, abbenchè avessi detto a ogni momento che per lui era meglio morire, s'arrampicò in vetta a un albero folto coll'idea di aspettar lassù il giorno. In nell'assettarsi per non cascare, vede a un tratto un lumicino lontano lontano, e ripensò che ci doveva essere qualche casa laggiù in fondo: scende e s'avvia per quel verso; e tanto camminò, che alla fine viense per l'appunto al palazzo de' su' figlioli: ma lui non lo sapeva che gli erano i su' figlioli.
| |
|