[3] Polieno, Stratagemmi, lib. III. - «Poscia che Demetrio prese la città di Atene, Lacare vestitosi con certa veste da servo e da villano ed inchiostratasi la faccia, portando un cesto coperto di sterco, segretamente uscì dalla città per una postierla; e montato a cavallo, tenendo dei darici d'oro in mano, se ne fuggì. I cavalieri tarantini però, tennergli dietro a speron battuto senza punto arrestare il corso. In allora egli incominciò a spargere i darici d'oro per la via; i quali veggendo, i tarantini smontavano da cavallo e raccoglievano. Fatto questo più volte, egli tagliò loro il seguitarlo; e perciò Lacare cavalcando se ne venne in Beozia.» - Nè molto dissimile è l'altro stratagemma che nel libro IV Polieno narra di Mitridate. Cf. con la favola d'Ippomene ed Atalanta. (V. Guicciardini, Detti e fatti, il racconto intitolato: - «Quanto possa l'ajutorio divino nelle cose umane et per contra quanto nuoca la divina indegnatione.» - Vedi anche nel XXI dell'Orlando Innamorato del Berni, la storia della figliuola del Re Monodante).]
[4] Nell'Adone, Canto II, stanza LXIII:
L'altera dea, che del gran rege è moglie,
De l'usato s'ammanta abito regio:
Di doppie fila d'or son quelle spoglieTramate tutte e d'oro han doppio fregio;
Sparse di soli; e folgorando toglieOgni sole al sol vero il lume e 'l pregio.
Di stellante diadema il capo cinge,
E lo scettro gemmato in man si stringe.
XII.
IL RE PORCO[1].
C'era una volta una Regina che era gravida e stava lì al terrazzino a prendere il fresco. Passa una poera donna e gli chiede la limosina.
| |
Polieno Stratagemmi Demetrio Atene Lacare Lacare Beozia IV Polieno Mitridate Ippomene Atalanta Detti Orlando Innamorato Berni Re Monodante Nell'Adone Canto II Regina
|