La sera il Re diviene un bel giovinotto come nell'altre sere: - «Abbi da sapere che io sono un omo, vedi; ma per castigo della signora madre, il giorno sono un porco. Ho da ringraziarne la superbia della signora madre. Ti prego di non dir nulla alla signora madre.» - «E io ti prometto di non dir nulla.» - La sarà stata anche un mese senza dir nulla, ma poi la chiede di parlare alla Regina e gli racconta che il suo figlio diviene un bel giovine; come le altre, tal quale: - «Ma io la prego di non parlarne neppure all'aria.» - «Eh state pure contenta, io non lo dico.» - Eccoti la sera il porco entra in camera e viene un bellissimo giovane: - «Briccona, son queste le promesse, eh? Te, non ti ammazzo. Ma, prima di ritrovarmi, tu devi consumare sette mazze di ferro, sette vestiti di ferro, sette paja di scarpe di ferro ed empire sette fiaschettini di lacrime.» - E va via, sparisce: non c'è più porco, non c'è più nulla. La mattina, appena giorno, la sposa s'alza e va dalla Regina Madre, e gli racconta il caso. Potete credere il rimorso di questa donna! - «Guardate di che sono stata causa!» - Ordina tutta questa roba la Regina madre, e quando l'è fatta, la sposa la si veste di questa roba e si mette in viaggio; dice addio alla socera, la bacia: - «Addio! Addio!» - e si mette in viaggio. Cammina, cammina, con il baroccio, perchè l'altra roba l'aveva sovra il baroccio, sennò come si fa portarla! La trova una vecchina. - «Dove vai, poerina?» - «Oh!» - dice; la gli fa tutto il racconto.
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Regina Regina Madre Regina
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