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      » - L'ha lassada indormentà; el gh'ha dàa el fœugh al lett e l'ha brusada in lett. Dopo l'è restada l'altra per soa sposa.
     
      [2] Veramente la voce propria sarebbe grugnito, chè il porco grugnisce, ed il mugolare è del bue: ma le voci degli animali spesso si scambiano. Altre parole adopera Gentile Sermini nella novella de' trogli per le voci de' porci (ma veramente lì si tratta di porci selvatici, ossia cinghiali, che propriamente rugghiarebbero o ruggirebbero): - «Raddoppiava la stizza, onde assai più tartagliavan di prima; per modo che non fa mai zuffa di cani, nè le migliara dell'adunate scotte sul tetto di Camporeggi ove gridando fanno consiglio, nè 'l gracidare dello infinito numero delle ranocchie nel pantano di Grosseto, nè in quel piano le sveglianti cicale, nè i ringhianti porci del Tombolo, ringillando assaltati da lupi, nè di Val di Sora le passere, nè tutti gli stornelli del Paglietto di Massa, nè tutti questi nominati che facessero tanto schiamazzo; ed avendoli insieme raunati in un piano, se a un tratto ognun cantasse suo verso, non v'è dubbio che assai meglio si sarebbono intesi che quei quattro trogli.» -
     
      [3] Calamitato poi perchè? Che sì che sì che la novellaja derivava la parola da calamità, quasi equivalesse a calamitoso, anzichè da calamita, ripetendo inconsciamente il bisticcio che fa il cav. Marino (Adone, IV. 282): D'ogni calamità sia calamita. Bisticcio di cui lo Stigliani pretendeva alla paternità, volendolo tolto dalle sue Rime:
     
      Così in un tempo istesso ella si fa,


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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