» - Piglia la brutta ch'era di sotto il tino e l'alza in carrozza. Appena entrata in carrozza, principiano tutti i gatti, dietro la carrozza: - «Gnau, gnaulino! La bella è sotto il tino, la brutta va in carrozza e il diavolo se la porta.» - Allora il Re principia: - «Andate a vedere con questi gatti, cosa c'è sotto il tino.» - E lei non voleva, la madre, la non voleva. Vanno a vedere a il tino, l'alzano e trovano questa bella donna, ma l'aveva levati gli occhi. La gli dice, ai servitori: - «Accompagnatemi a il fiume, fatemi il piacere, accompagnatemi a il fiume, me li voglio lavare questi occhi.» - Quando è per entrare nel fiume, eccoti il Luccio e gli dice: - «Bàgnati così con quest'acqua e poi mettiti l'occhio; e così da quell'altra parte: e vedi che gli occhi ti tornano tutti e due.» - Eccoti lei la si bagna come gli han detto e gli si riattaccan gli occhi come eran prima. Dice il luccio: - «Quand'ora tu torni addietro, fai levare quelle due scimmie di tua madre e di tua sorella, e per ordine mio falle mettere dentro a questo tino che nessuno gli dia aiuto. Poi torna a prender me e poi quando tu siei a casa, buttami nella tua vasca del giardino.» - Eccoti la va via, la va alla carrozza. La madre gli aveva ficcato la brutta in carrozza. Il Re vede apparire in vece dei servitori soli, la sua sposa anch'essa, e si vede una sposa in carrozza e una in istrada; due non ne poteva avere! Allora la gli dice, lei: - -«Prima d'entrare in carrozza io voglio una grazia da voi, Maestà; che prima di entrare io in carrozza, sian prese queste due maligne donne e sian poste sotto il tino dove stava io: altrimenti, non vi conosco più.» - Eccoti subito levate queste due donne e messe dentro a questo tino, serrate a lucchetto, che nessuno ci potesse andare a dargli ajuto.
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Luccio Maestà
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