Io non so come fare.» - E lei, questa vecchina, gli disse: - «Stai zitta. Va là nel bosco. Troverai una vaccuccina e gli dirai: Con la bocca fila, fila; Con le corna annaspa annaspa; Ti farò l'erba, che pasca.» - Arrivò la sera, aveva finito i' suo lino bell'e annaspato e tutto. La sua madre fu contenta, ma i' giorno dopo mandò la sua figlia: e tornò, avendognene dato mezza libbra e non avendone filato neppure un quarto. I' giorno dopo rimandò quella, la prima, la figliastra; e gnene diede due libbre, che lei si struggeva di farla patire, non voleva dargli neppure da mangiare. E gli disse: - «Se stasera non avrai filate queste due libbre di lino, non avrai da cena.» - Questa bimba, subito sortita di casa, cominciò a piangere. Quando fu alla metà della strada, ritrovò la solita vecchina. Gli disse: - «Cos'hai, bambina, che piangi tanto, poerina?» - «Mia madre, invece d'una libbra, me ne ha date due.» - «Vai n'i' solito bosco, troverai la solita vaccuccina, e gli dirai: Con la bocca fila, fila; Con le corna annaspa, annaspa; Ti farò l'erba, che pasca.» - Arrivò la sera, aveva finito i' suo lino, bell'e annaspato e tutto. I' giorno dopo, la madrigna gnene diede tre libbre e gli disse: - «Se stasera non avrai filate queste tre libbre di lino, non avrai da cena.» - Questa poera bambina, andiede fòri; non sapeva come fare a filare queste tre libbre di lino. Strada facendo trovò quella vecchina. Gli disse: - «Cos'hai, bambina mia, che piangi tanto?» - «Mia madre, invece di due libbre, me n'ha date tre.
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