» - la dice e lo scote. E lui, il briccone, risponde: - «Eh! non si sveglia, no.» - Manda poi per un asciugamano, poi per non so che altra cosa. E lei sempre: - «Marito, svegliati!» - Ritorna al letto e dice: - «Marito, svegliati!» - Ed esso si sveglia. Il marito si sveglia: - «Cosa c'è?» - «Vedete quel briccone? Mi vole ammazzare.» - Prende la pistola che avea sotto il capo, la scarica e ammazza l'assassino.[4] - «Oh, ora poi» - dice lei - «potrò vedere quanti òmini che voi volete. Ma abbiate da sapere che ce ne sono quarantatrè altri di questi assassini;» - la gli dice - «e stanno nel tal posto, nella tal città.» - Subito Maestà spedisce i soi òmini, quattro e sei, per questo posto ch'ella avea detto. Quattro e sei? Altro! anche un centinajo; tutta la gendarmeria, i soi scudieri: spedì tutto. E li chiapparono pari pari, credetemi, tutte quelle genti. Chi squartato, chi bruciato, chi strascinato a coda di cavallo di questi assassini. Entrorno nel palazzo di questi assassini; presero le ricchezze, che non si può credere, erano più ricchi di Sua Maestà, e le portorono via e diedero foco al posto: - «Perchè se ve n'è rimasto qualcheduno» - dicevano - «sien bruciati.» - Andarono al palazzo del Re, portando tutta la ricchezza che non si pò dire. Gli raccontano che hanno fatta l'ubbidienza e poi hanno bruciato il palazzo degli assassini. E allora lui gli dice: - «Bravi, io vi ringrazio!» - E avrà loro fatto il regalo, questo è certo. La Regina, lei allora lì con tutti que' signori, non aveva più paura e andava in società come tutte le altre.
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Maestà Sua Maestà Regina
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