Alla Colomba).
La madre co' capelli via andņ
A veder se qualcun li vuol comprare.
Una nobil signora li guardņ,
Fece sta donna avanti a se menare.....
- «Ditemi, donna mia buona ed accorta,
Questi capelli son di qualche morta?» -
- «No» - rispos'ella presto presto allora
- «Son d'una figlia mia, vi fo sapere,
Che tagliati se gli č, non č un'ora.
Il dir bugie a Lei non č dovere.» -
Rispose allor la prudente signora:
- «Questa vostra figliuola vo' vedere;
E con i suoi li paragonerņ.
Danar quanti volete io vi darņ.» -
Entra in carrozza e giunse in tempo pocoLą dove era la casta verginella.....
Mossa a pietą la nobile signoraNon puol dagli occhi rattenere i pianti.
Comanda ai servi prestamente allora,
Che vadano a trovar vesti ed ammanti.
Un nobil cavalier, magno signore,
S'ebbe di tal donzella innamorare.
Fra sč dispose dentro del suo corePer propria sposa volerla pigliare.
Chieder la fece con molta prestezza:
Gli risposer di si con allegrezza. Ecc. ecc.
[4] La storia di Scirone ladrone, nel Canto Quinto della Rodi salvata , canti sette , del Conte e Cavaliere , Vicenzo Marenco , Opera postuma , continuata e terminata , da , Giuseppe Turletti , con gli argomenti dello stesso ,, Carmagnola 1833. , per i Tipi di Pietro Barbič; corrisponde perfettamente a quest'episodio. La racconta in Isciro, Gualtieri, signore di essa isola.
Fama č, ch'allora empio ladron tenesseCoteste spiagge, che Sciron fu detto,
Che quanti il caso qui sospinto avesseStranieri, o il vento ad approdarvi astretto,
Con arte infame ad albergar traesse
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