Pagina (269/708)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - «Ah!» - dice la giovine. L'apre gli occhi e dice: - «Dove sono?» - «In che maniera» - gli dice il Re - «questa cosa?» - «Una fata maligna, per astio» - dice - «che io era bella, fece questa cosa: ficcò lo spillo e m'ammazzò.[2]» - «Poerina!» - dice il Re. - «Ora non abbiate paura. Ora» - dice - «sarete con noi; non ci sarà paura di questa briccona.» - Eccoti, dopo il suo tempo, il Re va via e gli lascia tutto preparato, da mangiare quel che ci era e gli prende una damigella per compagnia. Invece d'andare una volta o due la settimana a caccia, ci andava ogni giorno, perchè gli premeva d'andare da lei, gua'. Lui gli dice: - «Sentite, io vi voglio sposare, voglio che siate per mia moglie.» - «Oh» - dice lei - «per me, sia un Re, sia un altro, è la medesima.» - Gli era figliola d'un Re anche lei. Eccoti che si sposano; e dopo poco, lei riman gravida. Allora sì che il Re più che mai spesso l'andava alla caccia: sempre gli era là. La madre s'insospettisce e la dice a uno dei soi: - «Quando mio figlio va alla caccia, andategli dietro, e guardate» - dice - «dove va.» - Dunque il figliolo è tornato. Quando gli è il giorno che va alla caccia, questo signore gli va dietro alla lontana, e vede che entra in questo palazzo. Questo signore domanda: - «Chi ci sta in questo palazzo?» - Dice: - «Una Regina ci sta. Per la quale» - dice - «sarà stata sposa. Non sarà neppure nove mesi che l'ha sposata un Re. Anzi ora» - dice - «l'è per partorire.» - Dunque, a tornare addietro, lui torna al palazzo e gli racconta tutto alla Regina madre.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





Regina Regina