Presero tutte le ricchezze, che potete considerare! Danno foco a il posto e vengon via, e portan tutta questa gran ricchezza a il Re. La Regina fa ricerca di suo padre: gli era vecchio, vecchio, ma gli era vivo. La gli racconta tutto il caso delle sorelle, di lei; quel che l'ha patito. Suo padre pianse, potete credere! Lei, lo fece il primo signore del palazzo. Se ne vissero e se ne godièdero, ed in pace sempre stiedero.
Stretta la foglia sia, larga la via,
Dite la vostra, chè ho detto la mia.
NOTE
[1] La fiaba della presente raccolta, intitolata Le tre fornarine, è una variante di questa, che va pure confrontata con quelle intitolate L'Orco ed Il contadino che aveva tre figlioli, nonchè, per alcuni punti, con l'altra intitolata Il Re avaro. Vedi Gonzenbach (Op. cit.) X. Die jüngste klüge Kaufmannstochter. Pitrè (Op. cit.) XXII. Li sette Latri, ecc.]
[2] Si abbia sempre presente la costruzione delle case fiorentine, che accennammo in nota all'Uccellino, che parla.]
[3] In altre versioni, il Principe è ben morto e la giovane il risuscita o con un unguento miracoloso, che i suoi padroni posseggono, oppure anche con un'erba di strana virtù il cui uso le è stato insegnato da un uccello. Era difatti un tempo credenza generale, che esistesse un'erba con la potenza di risuscitare o di risanar le ferite. Brunetto Latini dice nel Tesoro: - «Rigogolo è un uccello de la grandezza del pappagallo, et volentieri usa ne' giardini et ne' luoghi freschi et inarborati; et chi vae al nido loro et tronca la gamba ad uno de' figliuoli loro, la natura gli dà tanta conoscenza, che gli va per una erba, et portala al suo nido, et la mattina li truova l'uomo sani.
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