» - Rispose la Principessa: - «No.» - «Dunque, guardie,» - gridò il ragazzotto, - «per comando della Principessa, serrate le finestre.» - E le finestre furono serrate. Poi disse il ragazzotto: - «Vi par bene, sposa mia, che stiamo al letto con tutte queste guardie d'attorno?» - E la Principessa: - «No.» - E il ragazzotto: - «Dunque, guardie, per comando della Principessa, andate via, subito.» - E le guardie se s'andarono. Poi disse il ragazzotto: - «Vi par bene, sposa mia, che si dorma con questi lampioni accesi?» - E la Principessa: - «No.» - E il ragazzotto, alzatosi, in un attimo spense tutti e due i lampioni; e restarono al buio. Rientrato a letto nel suo cantuccio, lasciato passare un po' di tempo, disse il ragazzotto: - «Siamo sposi e pur si sta tanto discosti fra noi! Vi par bene, sposa mia, che si resti la notte così lontani?» - E la Principessa: - «No.» - Allora diviato il ragazzotto si fece vicino alla Principessa186, la baciò e l'abbracciò[5]. Quando venne il giorno, e il Re seppe tutto l'accaduto, s'adirò fortemente; e, chiamata la figliola, gli disse di molte male parole per la sua disobbedienza; e voleva, che si tagliasse la testa al ragazzotto. Ma la Principessa gli protestò d'averlo obbedito appuntino e gli raccontò come fossero andate le cose; poi soggiunse: - «Caro padre, questo è ormai il mio sposo; e quel, che è fatto, è fatto. Perdonateci, che ci vogliamo un gran bene.» - Il Re, visto che non c'era più rimedio, cambiò idea; e volle, che lo sposalizio della figliola col ragazzotto pastore si facesse con ogni solennità di feste e di giostre.
| |
Principessa Principessa Principessa Principessa Principessa Principessa Principessa Principessa
|