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      Ultimo uenne certa strania compositione, chiamata solo da uno de' compagni, e fo nel brodo de capone o uitello, formaggio grattato, grani de uua bianchi e negri, mollica de pane, butiro, grasso de porco, persutto ben tagliato, porri e ceuolette, mele, uino, aceto, con spetie forte inzafranate.
      Desio. O che uaria mistura!
      Piacevolezza. Anchora de altre molto piů strane; ma io uoglio narrar delle salatucce. Vedeui alcune fatte de latuche tenerelle, de bianche endiuie, appio, petrosellino, menta e finocchio, sol un poco, oglio de mandole, aceto con zucchero e acqua rosa. Altre uariauan con nasturcio e sinapo, ramponzoli e pulegio, nepita, finocchio e petrosellino. Molti eran contenti nella bugiossa e non pochi della cicorea feuan stima. Alcuni nel fior della boragine, ben condíta, si satisfacean, ouero de altri simiglianti fiori. Chi nelle cappare daua il sapore; assai eran che nelle sardelle, persutto, formaggio e caviaro. Alcun con la sappa poi le confacea, torte de marzapani, pignocati, pistachie, mandole confette, de quelle damaschine, coriandoli, picichini moscati, citroni, naranci190, limoni, zenzeri uerdi, noce, peri moscatelli, aringhi, e ogni candito, de zuccaro coperto. E se gli altri tutti io te dicesse, stupido resteresti a tanta impresa.
      Desio. O mia sorte! e perche teco non uenne io? Segui, te prego, almanco odendo mi uo satisfare.
      Piacevolezza. Quiui propinquo una alta montagna si elleua, de pasta tutta fatta de bianca e sottil farina, acqua rosa, musco, e ambracan, fulta de arbori, con selue grande.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708