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      È un Mago tutto pieno d'incantesimi, come vuoi fare ad ammazzarlo?» - Il giovane, che nel mirare la Principessa se n'era già innamorato fortemente, gli rispose: - «Tant'è, oramai vuo' correre questo risico per amor vostro; e sarà quel che è destinato.» - Di lì a poco, scoccò all'orologio di palazzo il tocco del mezzogiorno; e la terra si diè a trabalzare; e di repente con gran fracasso s'aperse una buca; e da quella, tra il foco e il fumo, scaturì il Mago dalle sette teste. Il Mostro subito andò verso la Principessa con tutte le sette bocche spalancate; e fistiava dalla gioja, perchè in quel giorno c'erano due da divorare. Ma il giovane, senza frapporre indugio, saltato sul cavallo, si fogò contro il Mago, aizzandogli il cane; e con una lanciata lo passò parte parte. E 'n quel mentre, che il cane lo tratteneva coi denti, lui, sceso, colla scimitarra in un attimo gli tagliò le sette teste; sicchè l'ammazzò intra fine fatta e rompette l'incantesimo, liberando da morte la Principessa e la città da quel flagello. Quando il Mago non dava più segno di vita, disse la Principessa al giovane: - «Tu sei mio sposo. Ma piglia i segni della vittoria e portali al Re, acciò conosca, che fosti te l'ammazzatore del Mostro, e ti permetta darmi l'anello.» - Il giovane allora tagliò al Mostro le sette lingue e le ravvolse in un pannolino; e, rimontato a cavallo, s'avviò ad un albergo per mutarsi i vestiti e comparire dinanzi al Re in figura garbata e pulita. Or'accadde, che, in una casuccia vicina al giardino reale, ci stava un ciabattino meschinello, sudicio e stralinco, ma di gran furbizia e cattiveria.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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