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      » - Sua Maestà, che sente questa risposta, che è costì, cosa ti fa? Gli manda per i' servitore: - «che oggi alle ore cinque farò attaccare i miei cavalli e verrò a prendere quei due giovani, che verranno a pranzo n'i' mio palazzo.» - Portano la risposta a tutte e due le Belle-Gioje: - «Si gradisce con tutto i' vero core, di venire a pranzo da Sua Maestà.» - Gli portan la risposta: - «Oh Maestà, lo gradiscono con tutt'i' vero core, di venire a pranzo da Lei.» - «Benissimo, benissimo!» - Quando è vicino alle cinque i' giorno, fa attaccare i cavalli alla carrozza di gran gala. All'ordine che è la carrozza, Sua Maestà non fa che[8] scendere da i' suo palazzo, entrare in carrozza e svoltare i cavalli, per entrare n'i' palazzo di Bella-Gioja. Tutt'a due le Belle-Gioje, che vanno a riscontro d'i' Re per le scale: - «Fermi, fermi, signori! non v'incomodate adesso! ho la mia servitù, che mi fa salire.» - Quando sono per entrare n'i' salone, ci si mettono tutt'e due inginocchioni davanti: - «Alzatevi, signori; meno complimenti, meno complimenti, alzatevi.» - Si alzano e tutto. Alzati, che sono:-«Ora è l'ora e i' momento di venire n'i' mio Real Palazzo.» - «Maestà, si viene con tutto i' vero core.» - Scendono le scale dell'appartamento di Bella-Gioja e montano in carrozza di Sua Maestà. Montati nel Real palazzo, (che gli erano di braccio a salir le scale) e tutto: - «Signori, si accomodino alla sala di pranzo.» - E viene i' Re padre di faccia a Bella-Gioja la figliola e la Regina di faccia a Bella-Gioja i' giovinotto.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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