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      Quando ha[9] entrare nel suo palazzo, scambio di prender la scala maestra, prende quella secreta; e trova tutt'e due i suoi bimbi in una culla, bianchi e rossi, poerini! Prende una bacinella con una spugna e li scanna a uno a uno con la spada, che ha a il suo fianco, che il sangue ne va in cotesta bacinella. Poi va nel gran salone d'udienza, innanzi a il maggiordomo; lo bagna, come ho detto, da capo insino ai piedi; e lo rią in perfetta e bona salute il maggiordomo. - «Oh Maestą!» - «Oh caro mio maggiordomo!» - Te l'abbraccia e te lo bacia. - «Vieni, vieni a vedere
      cosa io ho fatto, per riavere te in perfettissima salute. Vedi cosa ho fatto, caro maggiordomo! Ho scannato tutt'e due i miei figli, per riaverti in perfettissima e bona salute.» - «Oh Maestą! questo, che č qui, non lo doveva fare.» - «Ma vieni, vieni, caro il mio maggiordomo!» - Te lo prende pel braccetto e te lo porta nella stanza, dove c'erano tutt'e due i suoi bimbi. Erano nel suo quartiere, che si pascolavano con un pomo d'oro in mano tutt'e due. Il Re fa: - «Cielo, io vi ringrazio, del favore, che voi mi avete fatto; di aver reso alla luce il mio maggiordomo e i figli viventi!» - Prendendone219 uno per uno, uno il maggiordomo e uno Sua Maestą: - «Andiamo a far visita alla Regina in camera.» - La Regina, che ti vede il maggiordomo: - «Come mai? Oh maggiordomo!» - «Carissima sposa, questo e questo ho fatto. E ho avuto la grazia di riavere in perfettissima e bona salute il mio maggiordomo innocente, e ho avuto in bona e perfettissima salute anche i figli.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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