E fuvvi un tempo una vecchia lombarda,
Che credeva che il papa non foss'omo;
Ma un drago, una montagna, una bombarda!
[6] In tutte le novelle e fiabe, che io ho raccolte in Toscana, ecco il solo, unico accenno a personaggi della mitologia cristiana; e ci stanno appiccicati collo sputo, proprio, i demonî in questo racconto.
[7] Sic. Questa tendenza ad amalgamare e confonder l'articolo col vocabolo seguente (massime quando comincia per vocale) c'è in Italiano; anche senza alludere alle parole arabe, come almanacco, ammiraglio, alcole eccetera, nelle quali tutte l'articolo originario è divenuto prima sillaba del vocabolo nostro.
[8] Ecco un sogno di Nifeo, Scena V dell'Atto II dell'Avventurose Disavventure di Giambattista Basile.
.... Odi 'l tutto, e dirai, ch'ascosi in questiVelami, alti misteri il ciel comprenda....
.... Non fui sì tosto in dolce oblio sopito,
Che di veder mi parve (o pur già vidiCon certa visïon) squalida serpe,
Che per lo mar notando a te veniva.
Tu allor, fuggir volendo,
Fosti da quella in mille nodi avvinta,
Come l'edera al tronco o vite a l'olmo.
Dal destro lato, intanto,
Sento una voce dir: - «Togli pur, togli,
Giovane disperata, il caro amante,» -
Con sì grata armonia,
Che ne l'orecchio ancor dolce risuona.
Così, tre volte replicando, al fineDal soverchio desìo vinto il timore,
La man stendesti ardita;
E da te strinta appenaLe vedevi lasciar l'antica spoglia....
.... Tu allor, lieta e ridente,
Di cotanta avventura,
L'abbracciavi e baciavi; e del tuo piantoLa rendevi già molle.
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