Pagina (511/708)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      » - Risponde Leombruno al suo signor padre: - «Senta, signor padre, non ho pace di me, se non vo a cercare la mia legittima sposa.» - Il padre dice: - «Figlio mio, che vuoi io che ti faccia? Vuoi andare incontro alla sposa, eh?» - «Sì, carissimo padre e carissima madre.» - «Vi dirò una cosa, figlio mio. Vi potrò dare de' denari, vi potrò dare delle cambiali, che voi potete fare il vostro interesse di andare incontro alla sposa.» - Abbraccia il padre, la madre, i fratelli e tutto: - «Addio, addio! Saprete delle nove.» - Carico di cambiali e di quattrini e se ne parte davanti il padre e la madre e i fratelli e via. Via, cammina, cammina, cammina, cammina. Ne' posti, in dove lui si fermava a rinfrescarsi oppure a mangiare, domandava, se avessero sentito, in dove risiedeva una certa Madonna Chilina. Cammina, cammina, cammina, cammina, trova una locanda; entra dentro in codesta locanda: - «Signore, si accomodi, si accomodi. Si vuol rinfrescare?» - Si rinfresca bene bene; soddisfa, paga l'oste. Gli domanda anche a lui, se avesse sentito, in dove risiedeva una certa Madonna Chilina. - «Cheh! non s'è sentito nominare di cotesti nomi.» - «No?» - e via di gran carriera. Trotta, trotta, trotta, trotta, nel trottare passa in un posto e sente contrastare due. - «Guardiamo, in dove sono.» - Guarda in un borro. Gli erano due giovinotti, fondo ma fondo, che avevano delle ricchezze, che ne facevano due parti. Eran due assassini. - «No, che tu non l'hai fatte giuste le parti! Qui ce n'è più, qui ce n'è meno.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





Leombruno Madonna Chilina Madonna Chilina