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      Vede quelle sette montagne? Tanti e tanti hanno domandato di questa donna Chilina, perchè non hanno mai potuto resistere di poterle salire.» - «Ditemi, ditemi, che io le salgo.» - Mangia, beve e tutto di questa locanda; e poi, a il locandiere gli dà una bellissima ripetizione d'oro e due anella, e alla locandiera gli mette a il collo un bellissimo vezzo con una fermezza d'oro, per regalo. E gli lascia due cambiali di dugento scudi l'una, dando il regalo a tutti anco della locanda. Dice addio e va via. E sale tutte e sette queste montagne a una alla volta con gli stivali, che aveva. Gli facevano comodo. Si trova su, in questo prato, e nel mezzo a questo prato vede, come si dice? in dove stava l'eremita[9]. Picchia lui, picchia; e fa l'eremita: - «Chi mai, diavolo, ti ha straportato in queste parti? Vattene nel profondo del tuo abisso!» - «E' un casca nulla! E' mi ha preso per il gran diavolo!» - Ripicchia. L'eremita, che si affaccia: - «Chi mai vento ti ha straporto in queste parti?» - «Il mio pensiero, caro eremita!» - E gli apre l'
      eremita. E Leombruno sale. - «Cosa desiderate, bel giovane?» - «Desideravo sapere, in dove risiede una certa Donna Chilina.» - «Eh sentite, bel giovane, io non ve lo so dire; ma abbiate da sapere, che qui tutt'e sette i venti vengono nel mio quartiere a riposare.» - Viene, quando gli è una cert'ora, il Vento Marino: - «Oh bona sera, eremita! chi è questo giovane?» - -«Eh! gli è un giovane, che cerca di ritrovare la sua sposa; una certa Donna Chilina.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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