Quando là sono ogn'un par corpo umano.
«Ma dell'andar non ti metter in prova,
Che giammai non vi fu uomo creato.
Sol un Romito, e questo vi si trova,
Perchè da' venti lui vi fu portato;
Ed ogni capo d'anno si rinnova.
Siccome l'alto Eolo ha ordinato,
Così vi viene portato dal vento,
Conforme al grande Nume è in piacimento.
«Quella montagna ha sì grande altura
È sì pendente da montarvi suso,
Che mai nissun vi monta per sciagura,
Ch'a mezzo miglio non ne venghi giusoMorto per terra in quella pianura.
Però d'irvi ciascuno è pauroso;
Deh non vi andar, se tu non vuoi morire.» -
Dice Liombruno: - «A me convien pur gire.» -
Per la virtù, che avevan quegli osatti,
Allegramente Liombrun caminava,
E giunse alla montagna in cotal patti,
Che sopra quella non timido andava.
Arrivato al romito, batti batti!
E quel Romito si maravigliava,
Ed alla cella fuori si facea:
Aprì il portello e nissun non vedea.
E quel Romito gran paura avea,
Perchè credeva fosse un spirto fello.
Ma Liombruno a dietro si traeva,
E dal dosso si trasse il mantello,
Acciò che il Romito lo vedea,
E poi sì fè davanti del portello.
Allora quel Romito s'assicuraVedendo di persona la figura.
Ancor non era il Sol ben tramontato,
Secondo che l'Istoria ne fa conto,
Quando Liombrun dal Romito arrivato,
Gli disse: - «Amico, che sei quà tu giunto?» -
Quel buon Romito l'ebbe addimandato;
- «Or da qual parte sei qui sopra assunto?
Non fu mai uomo alcun, che ci venisse,
Salvo, che il vento ce lo conducisse!» -
E Liombruno sì gli rispondia,
E disse a quel Romito con desìo:
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