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E Liombruno sì gli prese a dire:
- «Se 'l t'è in piacer, con teco vo' venire.» -
Disse il vento: - «Vuoi tu con me venire,
Che il paese è tanto lontano?
D'aspettar te io vedo non potire.
Amico caro mio, tu parli in vano.» -
Disse Liombruno: - «È proprio mio volire!
Seguir ti voglio per monte e per piano;
Se domattina tu mi vuoi chiamare,
Quando sei in punto di voler andare.» -
Disse Scirocco: - «Io ti chiamerò,
Poichè con meco pur tu vuoi venire;
In niuna parte non t'aspetterò,
Questo ti dico, e ti faccio gire.
La strada col cammin ti mostrerò;
Vedrò, vedrò se mi potrai seguire.» -
- «Io son contento,» - Liombrun dicìa,
«Purchè mi trovi il cammin e la via.» -
E quel Romito da cena gli dava,
Di quelle cose, che per lui aveva;
E mentre per ciò egli preparava,
Mai da Sirocco Liombrun si parteva.
Poscia a dormire subito n'andava,
E gli osatti da' piè non si traeva,
Per esser presto, se il vento il chiamasse,
A seguitarlo dove quello andasse.
E quando il giorno cominciò a spuntare,
Scirocco Liombrun ebbe chiamato,
E disse: - «Amico, voi tu camminare?» -
Rispose lui: - «Io son apparecchiato,» -
E uscì di fuori senza dimorare,
La strada, ed il cammin gli ebbe mostrato
- «Vedi quella montagna, ch'è sì lungi?
Lassù me troverai, se tu m'aggiungi.» -
Poi si partiva Scirocco fuggendo.
E Liombruno da quel Romitello
Prese comiato; e vassen via, correndoDietro il vento, e messesi il mantello.
Sirocco indietro si andava volgendo,
E Liombruno andava innanzi ad ello.
E così alla montagna arrivò primaDel vento, e l'aspettò su quella cima.
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