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      Te la ricopre adagio adagio e ti fa finzione di rientrar nel letto adagio adagio la vecchia. Voltati di qua, voltati di là, faceva finzione di svegliarsi, faceva. La sposa, che sente questo tramenìo, la fa: - -«Cara cognata, che siete sveglia?» - La fa: - «Eh cara cognata, l'ora è tarda; bisogna, che io parta, che io vada via di quì; perchè, alla tal ora, bisogna, che io sia nella tale e nella tal città; e non posso far di meno. Dunque fatto si è....» - «Aspettate, mi alzerò anch'io.» - «No, no! State pure a letto! Non vi alzate! Non è ora per voi di alzarvi!» - Sona il campanello, chiama la sorella. Dice: - «Vai accompagnarla insino alla porta, perchè vole andar via.» - «Oh, per pietà!..... Andar via di notte!...» - Abbraccia la cognata, abbraccia anche la bimba: - «Addio, addio! Fate tanti saluti anche a mio fratello!» - e la va via. Chiusa la porta d'ingresso, e via subito di gran carriera questa vecchia la va a casa del signor Giuseppe. Il servitore, che sente picchiare alla porta, va ad affacciarsi e dice: - «Chi è?» - «Ci è il signor Giuseppe?» - «Che tu caschi morta, vecchia malandrina! O che va a fare, infi' a quest'ora a importunì' le genti!» - Va in camera del signor Giuseppe il servitore: - «Signor Giuseppe! Signor Giuseppe! Signor Gius
      eppe!» - «Che c'è?» - «C'è la tal di tale, che Le vuol parlare.» - «Falla passare! Falla passare!» - Dice il cameriere: - «Oh diavolo! son vecchi decrepiti tutti e due!.....» - Te la fa passare. Passa in camera del signor Giuseppe: - «Te, sai, ti puoi ritirare nel tuo quartiere» - a i' servitore.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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