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      e, e gli prese tutta la robba. Dice Antonio: - «Questo è un altro mazzo per Lei; ma avre' bisogno d'un consiglio e d'un aiuto.» - Dice il coco: - «In quel, che posso, vi servirò.» - Dice Antonio: - «Fori della porta ho riscontrato una povera donna inferma, che voleva venire al palazzo reale a presentare una supplica, perchè il su' marito dev'esser condannato, e lei chiede la grazia alla figliola del Re. La piangeva questa donna, che non si poteva movere. E m'ha pregato tanto, ch'i' gli facessi recapitare questa lettera sigillata alla figliola del Re! Come si può contentarla?» - Dice il coco: - «Sentite, è dimolto difficile. Il Re ha proibito di parlargli alla su' figliola: e poi, in camera non ci si pole entrare.» - Dice Antonio: - «Se si trovasse un ripiego, quella donna ha detto, che mi darà la mancia, se riesco. Io, a voi, vi do la mancia, che m'ha promesso quella donna, e ce n'aggiungo un'altra del mio, se fate recapitare questa lettera alla figliola del Re.» - Dice il coco: - «Non c'è altro, che la metta tra' piatti del desinare, che gli si danno per la rota.» - Dice Antonio: - «Fate, come vo' credete meglio! Ma i' ho bisogno della risposta. Se dunque la lettera sigillata torna colla soprascritta graziata, allora portatemela, e io vi darò la mancia. Domani, all'istess'ora, sarò giù di qui per piazza.» - D'accordo, il coco prese la lettera e la messe tra' piatti del desinare, destinato alla figliola del Re, siccome aveva promesso. E nella lettera c'era scritto: - «Adelame vol sempre bene all'Adelasia; e, se l'Adelasia è sempre dello stesso sentimento, Adelame intende condurla via con seco, se si cala dalla torre.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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