» - Dice Germano: - «Badate! l'ho barattato colla soma e tutto con un omo, che m'ha dato questo bell'uccellino in gabbia[6].» - «Oh! sciaurato!» - sclamò l'Adelasia: - «Quando torna Adelame dal bosco e sa il tu' operato, t'ammazza di sicuro.» - Germano, a quelle parole della su' mamma, s'impaurì. Sicchè, lasciata lì la gabbia coll'uccellino, escì dalla capanna e via alla ventura dove lo portavano i piedi. Ma l'Adelasia credeva, che fosse andato a cercare il babbo. Eccoti in sulle ventiquattro viene Adelame; dice l'Adelasia: - «Germano, addove l'ha' lasciato?» - « I' non l'ho visto da stamane in quà,» - gli arrispose Adelame. - «Oh! pover'a me,» - sclamò l'Adelasia: - «Addove sarà ito mai? I' l'ho gridato un po', perchè ha dato in baratto di quest'uccellino in gabbia il ciuco col carico e tutto; e gli ho detto, che, se tu tornavi, l'avresti ammazzato. E lui è sortito e credevo fosse venuto a cercarti. Oh! me sciaurata, dove sarà ito il mi' figliolo?» - Dice Adelame: - «Vedi, tu ha' fatto male a dirgli quelle parole e a rimproverarlo. Lui ha operato secondo il su' sangue; ha operato da Re, sebben non sappia, che è di stirpe reale.» - Insomma, aspetta aspetta, Germano non lo veddero più, abbenchè s'arrabattassero a cercarne e dimandarne pe' contorni. Ma lasciamo que' du' poveri disperati e ritorniamo a Germano. Lui camminò dimolti mesi chiedendo la limosina, e alla fine giunse alla città del Re su' nonno. E siccome[7] era vestito tutto di pelle di bestia salvatica e pareva una cosa strana, tutti gli si facevano d'intorno, per sapere chi fosse, da che paesi veniva, se era solo o aveva il babbo e la mamma.
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