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      E lui, non fa discorsi; s'arrampica sull'albero e monta in sulla cresta del muraglione. Guarda e vede un bel giardino; e lontano ci stava l'uccellino a beccare per le terre. Allora, Pietro, aiutandosi col ramo sporgente dell'albero, si cala nel giardino, e adagio adagio s'accostava all'uccellino per ammazzarlo: ma quello, al solito, scappa via, ritrapassando il muraglione. Pietro non sapeva più quel, che si fare, e voleva uscire di lì; ma non c'era modo. Mentre dunque si sforzava di arrampicarsi su per il muraglione, apparisce un Mago con du' occhi, che schizzavan foco; che, tutto arrabbiato, urlava: - «Briccone, ladro! ti ci ho colto a isciuparmi «le piante!» - Dice Pietro: - «Vi sbagliate! son entrato qui per questo e questo, e non per isciuparvi e portarvi via niente.» - Ma il Mago non voleva sentir ragione e gli tralucevano gli occhi dalla stizza, e voleva Pietro morto in tutti i modi. Pietro gli si gettò in ginocchioni, pregandolo, che non l'ammazzasse; e gli raccontò tutto quello, che gli era intravvenuto. Dice il Mago: - «Bene, bene! si vedrà col tempo, se tu sie' veritiero o bugiardo. Vieni dunque con me al mi' palazzo.» - Vanno al palazzo; e c'era la Maga, moglie del Mago. Dice: - «Che c'è marito?» - Dice il Mago: - «Ho trovato questo giovane a sperperare il giardino. Che se n'ha a fare?» - Dice la Maga: - «Gua', se è vero quel, che t'ha raccontato, provalo; e poi si vedrà quel, che s'ha da farne.» - Dunque, Pietro fu messo, come giardiniere e ortolano, a lavorare la terra di quel rinserrato: e lui, prudente e ubbidiente, contentava que' due in ogni cosa, e gli teneva per bene tutta la coltivazione, sicchè il Mago e la Maga gli volevan bene come a un figliolo.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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