C'era una volta una donnina, piccina piccina piccina picciò; aveva una casina, piccina piccina piccina picciò, e una gallina, piccina piccina piccina picciò. Questa gallina, piccina piccina piccina picciò, fece un ovino, piccino piccino piccino picciò. Questa donnina, piccina piccina piccina picciò, fece una frittatina, piccina piccina piccina picciò; e la pose sopra la finestrina, piccina piccina piccina picciò. Passò una moschina piccina piccina piccina picciò e ci cadde drento. La donnina, piccina piccina piccina picciò, tutta arrabbiata, val dal Gonfaloniere e si lamenta di questa sventura. Il Gonfaloniere, tutto meravigliato, gli dà un bastoncino piccino piccino piccino picciò e gli dice di bastonare la moschina piccina piccina piccina picciò appena[2] la vedrà. In questo tempo una moschina piccina piccina piccina picciò si posa precisamente sul naso del Gonfaloniere; e la donnina, piccina piccina piccina picciò, gli dà una bella bastonata. Il Gonfaloniere si risente di questa mossa inaspettata e la donnina, piccina piccina piccina picciò se ne andò pe' fatti suoi.
NOTE
[1] Variante della Novelletta precedente. - Pitrè (Op. cit.) CXL. Lu Re Befè.
[2] Appena; leggi e correggi: come.
XL.
PETRUZZO[1].
C'era una volta marito e moglie, che avevano un figliolo. Suo padre, di questo ragazzo, s'ammalò. Mandano a chiamare il medico; e gli ordina la minestra di cavolo. Dice la mamma: - «Petruzzo, Petruzzo, va a cogliere il cavoluzzo, per tuo pa', che ha male.» - «Io no, ch'io non voglio andare,» - dice Petruzzo.
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