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      - «Ora» - dicono - «tu poi andare.» - Esso li ringrazia, e via, senza il gobbo. Gli stava meglio, lo credo! E viene in Parma a il suo posto. Eccoti l'altro gobbo: - «Guarda! o non mi par tutto il mio amico? Chêh! ma gli aveva il gobbo! non è! Dài retta! Tu non siei il mio compagno, così e così?» - «Sì,» - dice - «son io.» - «Dai retta: o tu non eri gobbo, te?» - «Sì. M'hanno cavato il gobbo e m'hanno dato due sacca di quattrini, ora ti dirò il perchè. Io» - dice - «arrivai in questo posto» - gnene dice dove; a me non l'ha detto e io non lo so, io! - «e sentii a principiare a dire: mangialo il parmigianino! mangialo il parmigianino! Io ebbi tanta paura, mi nascosi.» - Gli dice il posto: - «In un cortile, così e così.» - Dice: - «Quando fu un dato tempo, sento uno scatenìo; e sento a principiare: Sabato e domenica! un coro. Io, dopo tre o quattro volte, gli dissi: E lunedì! Questi vennero cercando me e mi trovorono, dicendo che io aveva accomodato il suo coro, e che mi volevano ricompensare. Mi presero,» - dice - «mi levorono il gobbo e mi diedero due sacca di quattrini.» - «Oh dio!» - dice l'altro gobbo - «voglio andare anch'io, sai?» - «Vai poerino, vai pure, vai, vai, vai!» - Poero gobbo! - «addio, addio!» - Si mette in viaggio e va via e arriva a questo posto. E si mette niscosto, dove gli aveva detto il compagno, preciso. Passato un dato tempo, eccoti tutto uno scatenìo; e sente: - «Sabato e domenica!» - così tutto un coro. E quegli altri, l'altro coro: - «E lunedì!» - Questo gobbo, dopo tre o quattro volte, che dicevan così: - «Sabato e domenica e lunedì!» - dice - «E martedì!» - «Dov'è» - dicono - «quello, che ci ha sciupato il nostro coro?


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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