» - L'ha minga vorùu castigalla. Ma del rest, lee, la gh'ha avùu semper la vergogna in faccia a la gent de servizi d'avè fàa sta porcaria; e inscì la soa superbia, perchè l'era tant superba, l'è stàda castigada.
Il medesimo argomento, ma senza lo elemento fantastico, che dà244 tanto umorismo alla precedente novelletta milanese, è trattato da Tommaso Costo nella V. Giornata del Fuggilozio.
= Aveva un ricco speziale molti garzoni; l'uno de' quali, avendo una sera a cena mangiato soverchio, gli venne poi a mezzanotte una furia di corpo siffatta, ch'ei fu costretto alzarsi dal letto bene in fretta. E, corso all'uscio della bottega, quivi, senza rispetto alcuno, si scaricò il ventre. Del che avvistosi poi la mattina lo speziale, come quegli, che si levò più per tempo degli altri, tutto adirato verso i garzoni, dimandò chi fosse stato di loro. Ma negando tutti, diss'egli: - «Adunque sarò stato io. Orsù, voglio essere il primo a por le mani in quella bruttura. Ajutatemi tutti, che a un po' per uno la sgombreremo ad un tratto via.» - Ciò sentendo i garzoni, tutti quelli, che erano innocenti, con mal volto e mormorando si moveano mal volentieri a farlo. Ma quegli, che aveva fatto il male, per parere ubbediente e guadagnarsi l'animo del padrone, disse: - -«Ben dice messere; e voglio essere il primo io a porvi le mani.» - Allora lo speziale, come accorto, disse: - «Ah furfante, ribaldo! tu, che volentieri alla penitenza t'offerisci, dimostri esser senza dubbio l'autor del peccato.» - E così, a suon di buone bastonate, fece fare il tutto a lui, e poi lo cacciò. =
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Tommaso Costo Giornata Fuggilozio
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