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      » - Tanfane però disse: - «Chè! gli è fratello. Sarebbe un peccato troppo grosso ammazzare un fratello. Piuttosto si cucirà dentro un sacco e si metterà 'n sulla spiaggia del mare, e lì o i pesci o l'acqua lo porteran via, e non se ne saprà più nulla.» - Detto fatto, agguantano Zufilo; e per forza lo metton dentro un sacco e ce lo cuciono alla rinfranta; e poi lo portano alla spiaggia del mare e lo lasciano lì. Era quasi buio e Zufilo dentro al sacco mugolava, come chi si lamenta. Eccoti un pastore con delle pecore, che le rimenava nel chiuso. E sonava uno zufilo per la via. Tutt'a un tratto sente il lamento e si ferma per conoscere di dove veniva, e vede il sacco con quell'omo dentro. Dice: - «Oh! che ci fai costì dentro? Oh! chi siei?» - E Zufilo furbo: - «Non ho voluto sposare la figliola del Re, e m'hanno messo in questo sacco sulla spiaggia del mare, finchè non dico di sì. E io non la voglio la figliola del Re.» - «Che bue!» - dice il pastore: - «Se me la dassero a me, la pigliere' subito.» - «Guà!» - gli rispose Zufilo: - «T'ha' a far così. Aprimi e entra nel mi' posto. Domani tornano a sentire, se ho mutato pensieri. Se tu sei nel mi' posto, quella bella sorte toccherà a te. I' non t'avrò astio.» - «D'accordo!» - disse il pastore; e scuce Zufilo e entra in vece sua nel sacco. E Zufilo ce lo serra dentro a doppio cucito; poi piglia lo zufilo del pastore e fischiettando va via colle pecore. E il pastore rimane lì sulla spiaggia del mare a aspettare gli ambasciatori del Re. Aspetta! gli hanno ancora da arrivare!


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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