Si ode da lungi il cupo barrito dell'elefante lanoso, dai lunghi velli rossicci, dalle zanne formidabili. Il mostruoso pachiderma č rimasto impigliato in una trappola e non riesce a svincolarsi. Ben presto la tribł di aborigeni, che ha predisposto l'insidia, lo circonda, lo assale, prima coi dardi poi colle aste, e in tanti modi lo ferisce, lo dilania, finchč cessa in lui ogni segno di vita.
Morto l'elefante, i cacciatori si abbandonano ad una ridda selvaggia, poi si danno con meravigliosa destrezza a scuoiarlo, a dividerne ed abbrustolirne le carni: distaccate lungo i fianchi lacinie sanguinolente, le tendono sopra ramoscelli d'albero privi di foglie, al di sopra di bragia ardente; cuociono del pari le quattro zampe, e pezzi della lunga proboscide recisa, per apprestare un pasto gradito alla tribł. Poscia avidamente si cibano, impazienti di saziare la fame che li tormenta.
Ben pił evoluti di quei miseri abitanti della selva, loro precursori, di cui ho descritto i primi passi, sono prestanti della persona, agili, vigorosi ed hanno contratto l'espressione rude e fiera di gente avvezza a sfidar le intemperie e ad affrontar le belve. Dotati di una vera favella, sanno comunicarsi a vicenda sentimenti, desideri, propositi, in armonia col loro modo di vivere; possiedono in breve le facoltą, per le quali un incessante progresso li porrą in grado di signoreggiar la natura.
La Riviera Ligure occidentaledurante i primi albori della storia.
Gli avvenimenti che sono in procinto di narrare hanno per protagonisti i tardi nipoti dei selvaggi cui accennai da principio e dei loro discendenti, cacciatori di mammut.
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Fra le nebbie del passato
Cacce battaglie e amori degli antichi liguri
di Arturo Issel
Nicola Zanichelli Editore Bologna 1920
pagine 69 |
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Riviera Ligure
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