Unico obbligo del rapitore si è di corrispondere al padre e alla madre della fanciulla l'abituale tributo di pecore o di capre. Nida, le dissero, si ribellerà da principio, ma finirà coll'adattarsi al suo destino, come fecero tutte;
e tu, esclamarono, non fosti rapita? Pure trascorresti lunghi anni felici a fianco del tuo consorte":
È vero, soggiunse la povera madre, ma il caso è ben diverso, perchè eravamo d'accordo; il ratto e la resistenza furono simulati
.
Che sarà dell'infelice Nida? Dovrà essa piegarsi alle brame del suo crudele persecutore? Sarà essa domata, come lo furono tante altre, dalle sevizie e dalla fame?
La fuga.
Pensa, esclamò il Garbuta, mentre afferrava la sua vittima e la cingeva di stretti vincoli, pensa che se tu tentassi di abbandonarmi per seguire un altro uomo, io mi vendicherei spietatamente. Tu saresti denunziata alla tribù come sposa ribelle; ed invocherei per te la più severa condanna, quella di morir lapidata
.
Non sappiamo precisamente come ciò avvenisse; ma certo è che, mentre Garbuta era intento a raccogliere frasche per dissimulare l'angusta apertura della grotticella in cui aveva nascosta la sua vittima, questa con meraviglioso vigore, spezzava i ceppi che l'avvincevano, e si allontanava rapidamente. Il suo rapitore non solo la inseguì, ma non si peritò, finchè fu possibile, di bersagliarla coi sassi e colle freccie scoccate dal suo arco. La fanciulla, che alla schiavitù preferiva la morte, spiegò nella fuga energia ed agilità straordinarie, si arrampicò per ripide rupi, saltò fossi, guadò torrenti dalle acque impetuose.
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Fra le nebbie del passato
Cacce battaglie e amori degli antichi liguri
di Arturo Issel
Nicola Zanichelli Editore Bologna 1920
pagine 69 |
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Nida Garbuta Garbuta
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