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      Una preziosa collana di ambra gialla del Baltico, chi sa per quali vicende venuta in possesso di quei trafficanti, è oggetto di ammirazione e di cupidigia, per la sua tinta vivace e le virtù prodigiose che le attribuiscono. Dopo lunghe contestazioni e laboriose transazioni, riesce al Cornei di farla sua, per adornarne il collo della Nida, la quale, nel ricevere l'ambito dono, non dissimula la propria allegrezza.
      Allontanatisi i Liguri, i Greci discesero nuovamente a terra, per ritirare le derrate che loro spettavano, e le trasportarono a bordo delle proprie navi, mormorando perchè non le ritenevano adeguate alle merci offerte in cambio. Intanto, siccome il vento rinfrescava, si affrettarono ad alzar le vele e a salpare, per tentare in altri liti traffici più vantaggiosi. Saranno forse più fortunati presso i Genuati, i Tigulii e i Lunensi, verso i quali volgono le prore.
     
     
      La navigazione e i naufragi.
     
      Prima di procedere nel mio resoconto mi si conceda una parentesi sulla navigazione, poco attiva per verità, che si esercitava allora lungo le rive della Liguria. I marinai, che si avventuravano sull'infido elemento, dovevano spiegare rara forza d'animo per affrontare i pericoli reali e immaginari cui andavano incontro; e dico immaginari, perchè paventavano, oltre ai venti avversi, al mare tempestoso, agli scogli insidiosi, sirene allettatrici, terribili mostri marini, orride arpie.
      Ogni rupe bizzarra, ogni insolita perturbazione atmosferica o tellurica era per essi la manifestazione del potere soprannaturale di qualche divinità ostile.


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Fra le nebbie del passato
Cacce battaglie e amori degli antichi liguri
di Arturo Issel
Nicola Zanichelli Editore Bologna
1920 pagine 69

   





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