Pervenuti alla Rutuba, che corre spumeggiando tra monti cavernosi, procurerete di guadarla e di procedere a ritroso dei suoi affluenti di destra per abboccarvi coi rudi alpigiani che esercitano la pastorizia in quelle gelide vallate, nelle quali vedrete le rupi coperte di segni bizzarri profondamente scolpiti.
Esortate gli abitanti a prestarci il loro concorso, il quale sarebbe prezioso massime se riuscissero ad attaccare il comune avversario alle spalle.
Costoro usano invocare le divinità delle montagne che hanno sede sulle vette nevose, fra le folgori e le procelle; scongiurateli di sollecitare per noi la protezione di sì potenti ausiliari.
A destra della Rutuba incontrerete un piccolo affluente dalle acque spumose, che scaturisce da orride montagne, fra le quali regna perenne l'inverno, e raggiungerete così lo sbocco di uno scheggiato burrone, ove sogliono addensarsi nembi e tormente; è difficile che il viandante, penetrato fin qui non sia compreso da un senso di terrore, ma voi siete intrepidi e procederete senza esitare: ad un certo punto osserverete nella nuda parete del burrone scavi profondi, praticati dalla mano dell'uomo, e vedrete alcune misere capanne, entro le quali risuona perennemente il fragore dell'incudine percossa da pesanti martelli, e ardono vivide fiamme.
Questa è la sede di alacri lavoratori, che conoscono l'arte di ricavare il metallo dalla pietra col magistero del fuoco. Essi sono assai esperti sul traffico, e, se riuscirete a cattivarvi la loro benevolenza, sapranno fornirvi preziose indicazioni acciocchè sia possibile provvederci presso le tribù galliche di quella regione le armi di ferro e di bronzo, delle quali abbiamo urgente bisogno per affrontare i nostri nemici colla sicurezza di vincere
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Fra le nebbie del passato
Cacce battaglie e amori degli antichi liguri
di Arturo Issel
Nicola Zanichelli Editore Bologna 1920
pagine 69 |
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Rutuba Rutuba
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