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Ti ringrazio, o Nasche, di aver ottemperato al mio invito, disse il Nibbio, recandosi incontro al vecchio, che a passi lenti si avvicinava, tu convocherai in breve gli anziani della tribù al Ciappo delle Conche, nel paese d'Orco, là ove i nostri antenati scolpirono sulle rupi figure misteriose. Ivi, compiute le consuete cerimonie, invocherete il favore della divinità che presiede alla guerra e le offrirete in sacrificio un ariete
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Il tuo desiderio sarà soddisfatto, rispose Nasche, ma ben ricordo che in altri tempi Penn non si contentava di sì tenue omaggio e pretendeva sangue umano
. "Non dubitare, replicò il Nibbio, anche questo sarà sparso a fiotti, non appena iniziato il conflitto".
I guerrieri alleati si raccolsero poco a poco, per parecchie vie, nei villaggi più appropriati alla difesa, in accampamenti improvvisati, nelle migliori posizioni strategiche ed anche in buon numero di castellari, fortezze primitive, circoscritte di doppia o triplice cinta di mura a secco e da profondi fossi; le mura erano rinforzate da torrioni, e, nell'interno, si erano costruiti, a complemento di tali opere, rozzi fabbricati di pietra a secco, destinati ad uso di abitazioni e di ripostigli dei viveri, come pure ampie cisterne.
Senonchè i Liguri si affidavano ben più che a tali difese, alla mobilità e alla rapidità straordinarie delle loro orde, al fatto che niuno poteva superarli nella resistenza alla fatica e al digiuno. Quando meno se l'aspettavano i Romani erano impetuosamente aggrediti dai Liguri, e, se questi incontravano energica resistenza, si squagliavano rapidamente come nebbia al vento, per tornar ben presto alla riscossa, insuperabili nella guerriglia e negli agguati, ma inabili a predisporre imprese militari che richiedessero lunga preparazione.
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Fra le nebbie del passato
Cacce battaglie e amori degli antichi liguri
di Arturo Issel
Nicola Zanichelli Editore Bologna 1920
pagine 69 |
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