Il sacrifizio propiziatorio e gli Apostoli.
Invito il lettore a seguirmi entro una capace spelonca, nella quale penetra liberamente l'onda azzurra del golfo vadense. Per la bizzaria delle sue concrezioni lapidee, per le tinte armoniose di cui la colora il riflesso delle acque, sembra predisposta a dimora di misteriose divinitą marine. Essa č invece il tempio in cui i Sabazi fedeli alle antiche tradizioni celebrano i loro riti. Nella sua parte pił addentrata, fra strane colonne stalattitiche, si indovina pił che non si vegga, nella penombra, un rozzo altare di pietra greggia, sul quale sorge il simulacro di un mostro alato dalla lunga coda serpentina; ai due lati ardono due faci fumose. Dinanzi al drago sono prostrati in atto d'adorazione parecchi Liguri dal volto arcigno; altri stanno assicurando ad un ceppo un misero fanciullo, per offrirlo in olocausto all'idolo sanguinario, e tentano di soffocare i gemiti della vittima, col battere concitato dei tamburelli. Costoro sperano di placare col nefando sacrifizio l'irata divinitą e ne impetrano la protezione per la salvezza della tribł.
Colą e presso quella gente primitiva, che viveva incessantemente sotto l'incubo di credenze superstiziose, uno dei pił temuti spiriti malefici era venerato sotto la forma di un mostro, rozzamente scolpito in un tronco d'albero. Pił tardi, cioč dopo l'avvento del Cristianesimo, colla stessa figura erano simboleggiate l'idolatria e l'eresia.
Comparisce da lungi al largo, e si avvicina rapidamente, una esile navicella sospinta dalla brezza verso la riva.
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Fra le nebbie del passato
Cacce battaglie e amori degli antichi liguri
di Arturo Issel
Nicola Zanichelli Editore Bologna 1920
pagine 69 |
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Apostoli Sabazi Liguri Cristianesimo
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