A PAG. 31 [I funebri del guerriero, 3° capoverso] - I riti funebri dei cavernicoli furono desunti dalla esplorazione minuziosa di numerosi sepolcri, principalmente di quelli scoperti nelle spaziose grotte Pollera e delle Arene Candide. Si veda in proposito il libro dell'autore "Liguria Preistorica", vol. XL degli Atti della. Soc. Ligure di Storia Patria, Genova 1908.
A PAG. 32 [I funebri del guerriero, 3° capoverso] - Nelle tombe più antiche come nelle più recenti delle caverne, rimane sovente il residuo della tinta rossa di cui solevano ornare il volto dei morti. Inoltre è certo che i cavernicoli usavano fregiarsi di disegni rossi, ottenuti mediante stampi o suggelli di terra cotta, intinti nell'ocra stemperata, i quali, per la somiglianza loro con quelli adoperati dai Messicani, all'epoca della conquista spagnuola, furono designati dai paletnologi col nome di pintaderas.
A PAG. 35 [L'adunata, 4° capoverso] - I caratteri antropologici attribuiti al Nibbio corrispondono in parte, in quanto cioè si riferisce alla morfologia del cranio, alle particolarità proprie alla razza detta dagli antropologi francesi di CRO-MAGNON, dalla quale derivano indubbiamente i Liguri dell'epoca romana.
A PAG. 37 [I traffici, 2° capoverso] - La provenienza dei grani d'ambra rinvenuti nella caverna Pollera non è accertata, e potrebbe darsi che si trattasse di materiale raccolto nel Bolognese od anche nella stessa Liguria presso Mentone. Ritengo invece che gli esemplari, in maggior numero e più voluminosi, scoperti nella necropoli della via XX Settembre in Genova fossero tratti dalle rive del Mar Baltico.
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Fra le nebbie del passato
Cacce battaglie e amori degli antichi liguri
di Arturo Issel
Nicola Zanichelli Editore Bologna 1920
pagine 69 |
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