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      Frammenti di questi anelli, che erano levigati ed affilati con molta cura, si scoprirono nei depositi delle caverne. Armi identiche a queste sono adoperate attualmente dai Papuani.
      A PAG. 74 [Singolar tenzone, 4° capoverso] - Il tipo fisico di Odè, delineato qui assai succintamente, corrisponde a quello che si ravvisa negli scheletri dei sepolcri più recenti esumati nelle caverne, specialmente nella grotta di Bergeggi (in dialetto Berzezzi).
      A PAG. 76 [I Romani domano il nemico col fuoco, 1° capoverso] - Gli autori romani ripetono a sazietà, a proposito dei Liguri, che si nascondono nei boschi e nelle spelonche, talchè è più difficile ritrovarli che vincerli. Uno di questi scrive che molte volte saccheggiarono i territori occupati dai nemici senza voler combattere, quantunque fingessero di impegnar la zuffa, e soggiunge: Avendo i Romani mandato contro costoro Fulvio, egli scoprì con gran sagacia le spelonche e gli altri segreti rifugi in cui si nascondevano, e, chiuso col fuoco ogni varco, li abbruciò e così li vinse. (SALLUSTE, J. CESAR etc., trad. Nisard. p. 646, Paris, Firmin Didot, 1879).
      A PAG. 79 [Il sacrificio propiziatorio e gli Apostoli, 2 e 3° capoverso] - Si desume dalle memorie di Tiziano, vescovo di Treviso, vissuto nel VII e nell'VIII secolo, che Vindemiale e Sant'Eugenio, reduci dall'Africa nel I secolo dell'era volgare, approdarono prima al castello Savense (la moderna Savona) poi al Vadense (al presente Vado), e colà convertirono, predicando, numerosi pagani. Si legge in una antica scrittura del Giudici intitolata Notizie storiche di Sant'Eugenio (Ancona, 1744), "che moltissimi di costoro, ingannati dal demonio, lasciando di adorare Dio creatore dell'universo, un'esecrabile bestia dentro una spelonca, con vanissimi sentimenti adoravano, e con sacrilego scelleratissimo rito gli offrivano ogni giorno vittime e sacrifizi". Aggiunge l'autore che, ciò essendo venuto a cognizione dei due vescovi, questi, armati del segno della croce, si accostarono intrepidi e pieni di fiducia alla spelonca in cui stava la bestia e postevi sopra le mani, la legarono colla stola e la precipitarono in mare.


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Fra le nebbie del passato
Cacce battaglie e amori degli antichi liguri
di Arturo Issel
Nicola Zanichelli Editore Bologna
1920 pagine 69

   





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