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      «Allora, non vi accadde di vedere spontaneamente sostituirsi alle massime ingannevoli una parola del Vangelo, ascoltata o letta, chi sa dove e quando? ai ciechi desideri del cuore non sopravvenne un altro desiderio lucido e colmo di bene, di un bene più modesto, ma insieme più vero, quale soltanto il Vangelo sa ispirare? Vi aveva colpito una delusione; ma dopo come eravate contenti! Noi abbiamo il senso della verità e quando lo possediamo, ci si riposa in lei».
      Riflettete sulla giustezza di queste ultime parole. Nulla infatti dà tanta calma e serenità allo spirito quanto il sentirci dire la parola della verità, sia pur severa: quanto la coscienza di essere sulla via vera e di seguirla, nonostante non sia la più facile nè la più allettevole. E una luce e una guida immancabile per seguire questo retto cammino di onestà e di giustizia, le troviamo nel Vangelo, nel codice sacro, austero e semplice, in cui tutte le leggi derivano da una giustizia, da una sapienza suprema. Nessun concetto della mente più evoluta, nessun risultato dello studio più profondo, possono vincere in bellezza, in bontà, in efficacia le norme, i consigli che Cristo stesso dettò e che ci diede l'esempio di seguire per il primo.
      Sono oramai venti secoli che quel libro fu composto, eppure serba tuttavia una freschezza, una modernità inalterata: eppure la nostra complicatissima e stanca anima contemporanea vi si rispecchia nelle sue passioni fondamentali, nelle sue necessità, nelle sue debolezze: e se interroga, chiede, ricorre dubbiosa, riceve sempre come le turbe di Galilea e della Palestina, la risposta appagante, il raggio rischiaratore della rivelazione.


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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